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Abbronzatura

di: Dott.ssa Roberta Mombelli

L’obiettivo primario delle ferie al mare è quello di ottenere un’abbronzatura perfetta da sfoggiare al rientro in città, facendo invidia a tutte le amiche. La maggior parte delle donne, lasciano in borsa la crema solare preferendo l’autoabbronzante e fingendo di non sapere che il sole è il principale alleato delle scottature, delle rughe e dell’invecchiamento cutaneo.

La radiazione solare viene in gran parte assorbita dall'atmosfera terrestre, che agisce da vero e proprio filtro. Le radiazioni che riescono a oltrepassare questa barriera protettiva naturale sono composte da tre diversi tipi di luce:

1. quella visibile ad occhio nudo;

2. quella infrarossa, invisibile e responsabile del senso di calore;

3. quella ultravioletta, che con le sue diverse lunghezze d'onda è causa della tanto ambita abbronzatura.

Gli effetti di questi tipi di luce sull'organismo sono variabili, così come diversa è la modalità di assorbimento.

La luce visibile non è pericolosa per la salute e non aggredisce la cute ma può talvolta provocare fastidiosi bagliori agli occhi. La luce è molto importante per la regolazione di alcune attività corporee come il ciclo sonno veglia e l’andamento degli ormoni. E' inoltre in grado di stimolare la produzione di serotonina, un importante neurotrasmettitore, responsabile, tra l'altro, del senso di euforia.

I raggi infrarossi per gli effetti termici che determinano, vengono riprodotti artificialmente e usati a scopo terapeutico. La loro caratteristica più importante è la trasmissione di calore allo strato superficiale della pelle (strato corneo). Pertanto un eccessivo assorbimento può danneggiare la pelle per ipertermia e provocare sintomi che vanno dalla vasodilatazione alla disidratazione cutanea.

I raggi ultravioletti gran parte dei quali vengono riflessi dallo strato corneo superficiale e solo una piccola quota arriva negli strati più profondi dell'epidermide. A seconda della lunghezza d'onda, si suddividono in A, B e C.

Gli U.V-A, hanno effetti ottimi sull'abbronzatura (anche se inferiori agli U.V-B) e moderati sul danneggiamento cutaneo. Vista la loro elevata lunghezza d'onda sono tuttavia in grado di penetrare in profondità nel derma distruggendo capillari, collagene ed elastina, provocando eritemi e danneggiando la pelle.

I raggi U.V-B, hanno una capacità di penetrazione inferiore e non riescono a superare le strutture più superficiali della pelle. Gli effetti deleteri sono comunque importanti poiché i raggi U.V-B sono in grado di alterare il materiale genetico contenuto nel DNA aumentando il rischio di comparsa di tumori cutanei. La radiazione UV-B è molto più efficace della radiazione UV-A nel provocare l'eritema.

I raggi UV-C sono particolarmente dannosi per la salute ma vengono trattenuti dalla fascia di ozono e per questo non hanno effetti particolari sulla pelle. Il rischio di esposizione a questi raggi aumenta in alta quota.

I raggi ultravioletti, favoriscono la pigmentazione della cute stimolando la produzione di melanina; favoriscono il trofismo e l'accrescimento osseo stimolando la sintesi della vitamina D; svolgono un'azione disinfettante a livello della cute, favoriscono la circolazione e stimolano di conseguenza l'attività dei globuli bianchi; accelerano la proliferazione pilifera.

L'eritema altro non è che la classica scottatura che si manifesta con sintomi comuni: rottura di piccoli vasi, bolle, edemi, spellature, fuoriuscita di liquido e invecchiamento cutaneo in genere (cedimenti strutturali, rughe ecc.). Responsabile di questi effetti è l'ipertermia locale causata dall'assorbimento del calore trasmesso dai raggi U-V.

Impara a preparare la pelle prima di partire: per prima cosa fai uno scrub esfoliante, per levigare la pelle e prevenire le spellature,  una settimana prima della grande partenza;  poi idrata a fondo l’epidermide, una pelle secca e screpolata tende a spellarsi e non si colora in maniera uniforme. Se invece è nutrita, la tintarella sarà fantastica.

Impara a esporti gradualmente al sole: i l primo giorno è quello a più alto rischio perché la pelle è impreparata all'esposizione solare intensa e prolungata. Non esporsi al sole nelle ore calde tra le ore 11.00 e le ore 15.00. Attenzione alle superfici riflettenti: acqua, neve, sabbia.  Il rischio di eritemi aumenta nelle vicinanze di queste superfici: la neve è in grado di riflettere circa l'80% dei raggi ultravioletti, la sabbia più del 25%. Attenzione all’abbronzatura in quota. L 'intensità delle radiazioni aumenta del 12% ogni 1000 m di altezza: è quindi più pericolosa l'esposizione in montagna che al mare.  Anche all’ombra si assorbono più del 50 per cento di tutti i raggi ultravioletti  Anche nell’acqua penetra oltre il 95 per cento degli ultravioletti. Anche gli occhi possono essere danneggiati dalle radiazioni solari: utilizzare sempre occhiali avvolgenti a lenti scure. L'abbronzatura superficiale dei primi giorni è dovuta alla riserva di melanina già disponibile ed è destinata a sparire rapidamente e solo dopo circa una settimana comincia a formarsi un'abbronzatura duratura.

Impara a muoverti: fai tanto movimento, così facendo i raggi solari, si distribuiranno su tutto il corpo in modo uniforme.

Impara ad alimentarti scegliendo cibi ricchi di antiossidanti: l’alimentazione è una grande alleata della tintarella. Alimenti ricchi di vitamine sono in grado di fornire alla pelle la giusta idratazione: la vitamina C (che si trova in abbondanza in peperoni, agrumi e kiwi), la E (uova e broccoli) e la A betacarotene (vegetali a polpa rossa o gialla). Gli integratori alimentari a base di betacarotene contribuiscono a conferire un piacevole colore dorato, ma non conferiscono protezione nei confronti delle radiazioni ultraviolette.