Colpisce con maggiore frequenza le donne poiché la loro uretra è più corta (circa 5 cm) di quella degli uomini (16 cm circa) e quindi è più alto per le donne il rischio di una contaminazione da parte dei batteri fecali che possono più facilmente risalire l'uretra fino alla vescica.
Si calcola che circa il 25% delle donne adulte soffre di cistite almeno una volta l'anno.
I fattori di rischio della cistite nella donna possono essere vari: l'età, i rapporti sessuali (che favoriscono il passaggio di batteri patogeni nella vagina, poi nell'uretra ed infine nella vescica), la stitichezza, l'uso del diaframma e delle creme spermicide.
Il 25% delle cistiti sono ricorrenti e il classico percorso è l’ insorgenza della prima cistite, uso di un antibiotico, nuova cistite, nuovo antibiotico, sistema immunitario indebolito, distruzione della flora batterica intestinale e vaginale, insorgenza di vaginiti, assunzione di altri antibiotici, sensibilizzazione delle mucose vulvari e vaginali, dolore ai rapporti sessuali, nuove cistiti, nuovi antibiotici.
Quindi è indispensabile prevenire e curare naturalmente ed in modo completo la cistite recidivante.
La cistite che compare 24-72 ore dopo il rapporto (“post-coitale”) costituisce il 4% delle cistiti, e ben il 60% di quelle che recidivano.
I sintomi che la caratterizzano sono il bruciore vescicale e uretrale, la minzione frequente e dolorosa, con un dolore/bruciore che persiste anche dopo la fine del getto urinario, talvolta perdita di sangue con le urine (“ematuria”). Va evitato l’uso di antibiotici più aggressivi che distruggono anche gli ecosistemi naturali, intestinale e vaginale. I fattori predisponenti, sono la carenza di estrogeni, da cui dipendono sia l’innalzamento del pH con alterazione dell’ecosistema vaginale, che rende la vescica più vulnerabile all’attacco dei germi, sia la maggiore sensibilità a traumi meccanici; la stitichezza, che favorisce le infezioni da Escherichia Coli; l’eccessiva contrazione (“ipertono”) del muscolo elevatore dell’ano che chiude in basso il bacino.
La donna è più vulnerabile alle cistiti rispetto all’uomo per ragioni anatomiche: la stretta vicinanza con la vagina rende la vescica sensibile ai traumi “meccanici” qual è, per esempio, il rapporto sessuale se la lubrificazione non è adeguata, se la donna prova dolore alla penetrazione, e/o i muscoli che circondano la vagina sono contratti. La probabilità di sviluppare una cistite aumenta di 4 volte, se la donna ha secchezza vaginale, e di 7 volte, se il rapporto causa dolore.
Nella terapia e profilassi della cistite, negli ultimi anni in tutto il mondo, ha avuto una crescita esponenziale l’utilizzo di fitoterapici, integratori e/o altri dispositivi medici.
Tra questi Melura rappresenta il più promettente tra i prodotti disponibili, e rappresenta oggi la scelta di elezione nelle cistiti da Escherichia Coli.
Melura è costituito da 1,5 g di d Mannosio in associazione sinergica con un estratto brevettato e altamente purificato di melagrana. Molto spesso chi ha manifestato resistenza agli antibiotici, ha risolto utilizzando il d-mannosio.
Il d-mannosio è uno zucchero composto da una sola molecola. Una volta assorbito non viene accumulato nel fegato o in altri organi, ne' viene utilizzato dall'organismo, ma viene eliminato attraverso il rene raggiungendo concentrazioni elevate nelle vie urinarie nelle quali esplicherà i suoi effetti.
Il d-mannosio a dose adeguata e vescica svuotata, ha una peculiare proprietà antiadesiva antibatterica conosciuta da molto tempo, tanto da renderlo un dispositivo medico già ampiamente utilizzato nel trattamento delle infezioni ricorrenti più difficili.
Il d-mannosio infatti possiede un'elevata affinità per le lectine (le zampe) mannosio-sensibili, come in particolare l’ Escherichia Coli, che per poter scatenare la cistite (quindi l'infiammazione vescicale), devono attaccarsi alle pareti della vescica.
Questa condizione è indispensabile perchè una cistite si manifesti; se i batteri non si attaccano alle pareti vescicali non avremo infiammazione, non avremo dolore, non avremo cistite.
Il d-mannosio, attaccandosi ai batteri impedisce la loro adesione alle mucose urinarie e riesce a farlo prima che si attacchino altrove.
Una volta uniti al d-mannosio i batteri non possono più aderire alla vescica venendo eliminati attraverso la minzione. La capacità adesiva dei batteri al mannosio è superiore a quella degli stessi verso la vescica, pertanto il d-mannosio riuscirà a staccare anche i batteri già ancorati alla mucosa e a calamitare quelli penetrati in profondità.
Per questo motivo nei primi periodi di assunzione del d-mannosio è facile, pur in assenza di sintomi, riscontrare urinocolture positive (e talvolta con cariche batteriche addirittura più alte del solito), perchè i batteri rilevati sono quelli che stiamo eliminando dalla vescica e l'assenza di sintomi dimostra che si tratta di innocua batteriuria e non di cistite.
Le proprietà antibatteriche attribuite dalla tradizione al melograno sono state attualmente confermate da numerosi studi. Infatti, recenti evidenze hanno messo in luce proprietà anti ossidanti, anti infiammatorie e antibatteriche dell’estratto di Melagrana e ciò grazie al suo alto contenuto di sostanze fenoliche.
Grazie alle ben documentate capacità delle sostanze fenoliche le ricerche hanno provato una efficace azione antibatterica capace di distruggere il biofilm protezione che alcuni i batteri, in particolare proprio l’Escherichia Coli, Pseudomonas, Stafilococchi, Diplococchi e Streptococchi utilizzano per difendersi.
E’ evidente che le due azioni, antiadesive del d-mannosio e disgregazione del biofilm di protezione dei batterici, rendono l’uso di questo prodotto di prima scelta in tutte le cistiti dove l’Escherichia Coli rappresenta il batterio scatenante la cistite. I consigli per l’assunzione di Melura sono i seguenti, svuotare la vescica prima dell’assunzione, sciogliere il contenuto della bustina in un bicchiere d’acqua e assumere il prodotto a stomaco vuoto, bere abbondantemente durante la giornata per favorire la minzione.
La Posologia consigliata è 1 bustina due volte al giorno per dieci giorni (coadiuvante della terapia antibiotica); 1 bustina al giorno per 3 mesi (preventivo delle recidive) e 1 bustina due volte al giorno per 2-3 giorni (profilassi post coitale).