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La kryptonite nella borsa

di: Ivan Cotroneo
Editore: Bompiani
EAN: 9788845267352
Pagine: 211
Recensione di: Marina Mariani dal libro di Ivan Cotroneo

L'anno è il 1973, il luogo delle vicende Napoli, il protagonista è un bambino di sette anni di nome Peppino. Gli accadimenti coinvolgono la mamma di Peppino, i nonni i giovani zii  e non solo: assisteremo alla involontaria partecipazione di Riccardo Muti.  Deo ex machina sono Gennaro e la Kryptonite.

Peppino è il primo dei nipoti figlio di Rosaria, figlia più grande della famiglia Sansone e dalla quale tutti si aspettavano grandi cose, per quello sguardo determinato “ di chi pensa di avere il mondo in tasca” e per aver voluto prendere il diploma di ragioneria ma in modo inspiegabile per la famiglia, Rosaria si sposa con Antonio uomo del Nord (Friuli) e ultimo commesso del negozio di macchine da cucire Singer di Afragola.

Nascerà Peppino, bimbo giudicato non “una bellezza” ma tanto, tanto amato dagli zii e dai nonni sia per il fatto d’essere il primo nipote ma anche per essere il primo bambino a nascere dopo vent’anni. La depressione di Rosaria dopo aver scoperto che il marito la tradisce usando come alcova la Fiat 850, azzurro avion, porterà Peppino ad abitare dai nonni.

L’amore degli zii diventerà ancora più avvolgente e Peppino sarà adottato full time  da questi zii ventenni che nella loro scoperta del mondo lo trascineranno a feste in scantinati illuminati da pallide candele e densi di fumo, in danze cittadine improvvisate da studenti greci, in precarie nudità tra palcoscenici e collettivi femministi, il tutto condito da qualche acido e molti alcolici.

Per carità, cosa andate pensando la famiglia di Rosaria e i  genitori di Peppino sono una famiglia tradizionale, con le carte in regola, solo che a volte ciascuno di loro è assorbito dalle proprie passioni. Nonno Pasquale dall’allevamento dei pulcini del Santo dei santi: San Gennaro, Nonna dai concorsi di bellezza e dalle incombenze di sarta, suo padre dal senso di colpa e dal mistero, mamma assorbita dalla sua singolare malattia. Tutti o quasi tutti faranno sperimentare a Peppino la sensazione d’abbandono.

Per fortuna c’è Gennaro che crede d’essere Superman e va in giro con la mantellina rosa da parrucchiere cercando di fermare, con i suoi poteri, gli autobus di p.zza Municipio. Sono le lenti degli occhiali “sconbinati” di Peppino, la sottile ironia che traspare dalla narrazione, a farci cogliere i cambiamenti culturali e di costume degli anni ’70, regalandoci un sagace affresco della città, una veduta notturna del Golfo con magistrale lezione di volo attraversata da una intesa felicità.

E a voi la curiosità di scoprire la magica Kryptonite.