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I disorientati

di: Amin Maalouf
Editore: Bompiani
ISBN-13: 978-8845272332
Pagine: 475
Recensione di: Marina Mariani - counselor - dal libro di Amin Maalouf

Tornare al proprio paese dopo venticinque anni di lontananza non è una decisione facile da prendere, soprattutto se lo strappo è stato repentino e dettato da vincoli famigliari ed etici. Ma una telefonata inattesa rimetterà tutto in discussione.

Adam, professore arabo di Storia, si presta a intraprendere un anno sabbatico quando la moglie del suo carissimo amico gli annuncia, con una telefonata, che è in fin di vita e desidera vederlo. Come si fa a recarsi da un uomo cui si era ripromesso di non rivolgere più la parola? Imponendo ad Adam tutte le volte che menzionavano davanti a lui il nome dell’ amico (Mourad) a specificare: “E’ un amico del passato”.

Ma sarà  quella conflittualità quelle mille ragioni senza valore difronte alla morte ad indurre Adam a partire. Adam sa che sarebbe accompagnato dal rimorso perenne ma sa anche che non è affatto disposto a perdonare l’amico ed è per prepararsi all’incontro, al ruolo di confessore laico decide di ordinare i suoi pensieri un grosso taccuino dalla copertina morbida.


E’ attraverso la cronaca dei 16 giorni di permanenza  di Adam che siamo guidati attraverso un tenue mosaico dove inaspettati avvenimenti fanno rivivere il passato. Prende forma il Circolo dei Bizantini, uomini e donne, che volevano cambiare il mondo e hanno invece finito per essere cambiati da una guerra che li ha separati e spinti ognuno verso scelte e continenti diversi. Dove si nasconde, ora, l’arte dell’ospitalità ?

La vedova dell’amico, intimi del Circolo sembrano dirgli che non si lascia la propria terra, senza andare incontro a delusioni. Solo chi resta e affronta le difficoltà  mantiene un diritto di cittadinanza, chi parte va incontro allo sradicamento. Sarà Semiramis, una donna che ha deciso di restare ad accoglie Adam nel suo albergo. Lei conserva la seduzione di un tempo con Lei il tema dell’accoglienza si apre al tema della relazione amorosa nel rispetto dell’altra, come se essere a cavallo tra due culture autorizzi  ad una visione più ampia della relazione tra uomo e donna.

Un rispetto che ci piacerebbe fosse autentico e reale anche nella vita di tutti i giorni. Prenderà così forma nella mente e nel cuore di Adam il progetto di riunire ancora una volta il Circolo dei Bizantini.