Siamo immediatamente introdotti in un piccolo bar di un villaggio vicino alle Grigne scure. Intorno ad un tavolo dove gli amici di Pietro Binda investigatore privato ed ex maresciallo dei carabinieri è ironicamente a raccontare “quella storia” che è arrivata persino in tv.
Come mai proprio Lui che aveva già lasciato la divisa e non i suoi amici della “Benemerita” si sia trovato coinvolto di nuovo in pedinamenti, appostamenti notturni e nella necessità di fare appello a tutta l’esperienza professionale acquisita per indagare in un caso apparentemente auto esplicativo. Sistemato un fax in casa, l'ex maresciallo incomincia così la sua attività di investigatore privato.
E’ la città di Milano dell’inverno 1985 che ci viene incontro con una nevicata, che sembra non finire mai. In questa città seppellita sotto la neve emergono nitidi gli spazi e ritmi di uno dei suoi quartieri: Baggio. E’ qui che l’ex commissario Binda viene trascinato dalla richiesta di aiuto di una giovane procuratrice di uno studio uno studio legale con cui sta collaborando.
Suo nonno è morto per aver fatto abuso di medicinali ma lei non riesce a farsene una ragione e sospetta che possa essere stato ucciso.
Binda, molto scettico, accetta di indagare, anche per sconfiggere l'apatia in cui è piombato dopo la morte della moglie Rachele e la partenza del figlio per l'Inghilterra ed passo dopo passo un mondo di insospettate concatenazioni apparirà tra il turbinio dei fiocchi di neve.