Esistono in Francia, e particolarmente a Parigi, i seguenti gruppi:
“Politica e psicanalisi”, che svolge soprattutto attività culturale attraverso la casa editrice; la libreria e il periodico Le quotidien des femmes.
“La spirale”, le cui aderenti si interessano in modo particolare all’espressione artistica, quindi organizzano mostre, scoprono nuove pittrici e le fanno conoscere.
Oltre all’America e all’Europa occidentale, il femminismo ha conquistato un altro continente, l’Australia.
Scoperta dagli olandesi nel Seicento, e colonizzata dagli inglesi nel secolo successivo, divenne tristemente famosa come centro di deportazione per i condannati a gravi reati: quindi le donne bianche erano piuttosto rare. Vi arrivarono però come pioniere nell’Ottocento, e lavorarono alla pari con l’uomo: furono contadine, casalinghe, insegnanti, infermiere, madri. Spesso restavano sole per settimane nelle fattorie circondate da una natura selvaggia, oppure con l’unica compagnia del guardiano dei cavalli o di un aborigeno, un australiano nativo del luogo.
La campagna per la depenalizzazione dell’aborto, condotta da tutti i movimenti femministi dei vari paesi, in Francia come in America, in Italia come in Svezia, può essere considerata l’equivalente della lotta condotta dal primo femminismo per ottenere il voto. Trattandosi di un problema che riguarda tutte le donne, a qualsiasi classe sociale appartengano, questa battaglia rappresenta un punto d’incontro fra i gruppi di diversa tendenza e un elemento catalizzatore anche per le non militanti. Ogni donna sente infatti come una violenza che le viene usata il non poter decidere liberamente se e quando mettere al mondo un figlio.
Il nuovo femminismo arrivò in Francia sull’onda del famoso maggio 1968, quando, durante la rivolta studentesca, molte ragazze poterono “prendere la parola” nelle assemblee ed esprimersi liberamente per la prima volta. Però fu subito chiaro che le donne avevano molto meno peso degli uomini anche in quell’occasione. Cioè, mentre i ragazzi rappresentavano i cervelli e i porta-parola del Movimento studentesco, le loro colleghe erano relegate nel ruolo di ausiliarie, di esecutrici, di piccole segretarie della rivoluzione.
Anche più radicale politicamente è il gruppo “Pane e rose”, che prende il nome da un’antica canzone operaia e richiede alle sue militanti un impegno totale. Invece più fantasioso e specificamente femminista, è WITCH, termine che vuol dire strega e che si compone con le iniziali di Women’s International Terrorist Conspiracy from Hell. Questo gruppo così si definisce liricamente nel suo manifesto: “WITCH è tutte le donne: è teatro, rivoluzione, magia, terrore, gioia.
Nella pur complessa geografia del movimento americano, che si allarga a macchia d’olio per tutto il paese, è possibile riconoscere alcuni gruppi che hanno avuto un’importanza e un’influenza decisive.
“Redstockings” (Calze rosse) fu il primo a far parlare di sé. Era nato a New York nel febbraio del ‘69, ad opera di Schulamith Firestone e di altre femministe, divenute ben presto famose. In tutto non erano più di una ventina, ma subito scesero in campo con un’azione dimostrativa: invasero il Parlamento e interruppero la discussione sul progetto di legge per l’aborto, nello Stato di New York, affermando che bisognava lasciar parlare le donne, che erano coinvolte in prima persona, mentre era scandaloso che fossero gli uomini a legiferare anche su questo argomento.