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Cinema

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I demoni di San Pietroburgo

Recensione di: Gabriella Parca

Un bel film, “I demoni di San Pietroburgo” di Giuliano Montaldo. Di quelli che non bisogna arrivare a metà della pellicola per capire di cosa si tratta, o scervellarti alla fine per interpretare il pensiero del regista. No, questo film racconta in modo lineare e coinvolgente un periodo della vita del grande scrittore russo Fiodor Dostoevskij, vissuto dal 1821 al1881 e considerato dai critici letterari colui che nei suoi romanzi ha scrutato più a fondo nell’anima umana.

 

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Gomorra

Recensione di: Gabriella Parca

Gomorra, tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano, è un affresco senza pietà di un territorio dominato dalla camorra, che peraltro non viene mai nominata, e cioè dominato dalla violenza, che definire animalesca si fa torto agli animali. Unico scopo di tanta violenza è arraffare denaro, tanto denaro, ed esercitare un potere sempre finalizzato al denaro. 

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Il Divo

Recensione di: Gabriella Parca

La prima sorpresa è nel titolo: Il Divo. Se uno va a vedere questo film di Paolo Sorrentino senza conoscere l’argomento, pensa che il protagonista sia un gran personaggio dello spettacolo. E invece no, è un politico, simbolo del potere, e tanto per non fare nomi, è Giulio Andreotti.

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La terra degli uomini rossi

Recensione di: Gabriella Parca

Se volete emozionarvi per una storia che non riguarda il nostro stile di vita, i nostri sogni o le nostre paure, eppure ci coinvolge come fosse una tragedia personale, andate a vedere “La terra degli uomini rossi” di Marco Bechis. Un film che si potrebbe definire un documentario romanzato, perché l’autore ci presenta una situazione reale nel Mato Grosso do Sul, in Brasile, con il linguaggio asciutto del documentarista, ma nello stesso tempo crea dei personaggi, racconta una storia.

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Parigi

Recensione di: Gabriella Parca

Parigi non è più soltanto la capitale della Francia, ma anche il titolo di un film, che cerca di mostrare in qualche modo uno dei tanti volti della metropoli, quello della gente comune. L’autore (regista e sceneggiatore) dal nome non propriamente francese, Cédric Klapisch, eppure francese a tutti gli effetti, aveva già fatto una prova generale, ma più in piccolo, girando un film su i clienti di un supermercato, poiché quello che lo affascina - immagino - è la realtà vista come un mosaico composto da tante tessere.

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La Classe

Recensione di: Gabriella Parca

Un bel film che non sembra un film: ma un tuffo nella vita reale, nella quotidianità di una scuola multietnica della periferia parigina, con dei ragazzi "normali" né belli né brutti e non delle star, con un insegnante "normale" pieno di buona volontà ma che commette anche lui i suoi errori...Si tratta de "La classe" del regista Laurent Cantet, che lo ha tratto dal romanzo autobiografico di Francois Bègaudeau, il quale nel film interpreta se stesso, come tutti gli alunni quindicenni di quella terza media, diventati bravissimi attori con un corso durato diversi mesi, tenuto dallo stesso regista.