Colpisce dell'autore la propensione al surrealismo ironico che apre squarci sul sistema di controllo sociale e culturale delle società del XXI secolo. Il saper padroneggiare molteplici tecniche di scrittura, quella giornalisica come quella poetica, consente all'autore di affrontare con leggerezza temi etici e sociali senza tema di scadere nel banale.
Eccomi a riproporvi Arto Paasilinna. Ve ne chiederete il motivo. Incantamento? Passione sfrenata per la cultura Finlandese? Non proprio.
Una risposta indicativa risiede nella fascinazione che induce in me lettrice il suo stile di scrittura. Ma il motivo principale è la capacità dell'autore di renderci consapevoli del caos esistenziale. Di mettere nero su bianco le differenti crisi di identità societarie ed individuali che stiamo attraversando.
La maggior parte di noi conosce Vinicio Capossela come cantore e compositore, forse meno nelle vesti di scrittore.
Capossela inizia la sua attività di narratore nel 2004 con il libro edito da Feltrinelli "Non si muore tutte le mattine" .
In questa sua terza opera, "Il paese dei Coppoloni" , esplora i riti e i legami di sangue presunti e non, che tengono insieme villaggi e villani donandoci un sapiente epico affresco dell'abbandono delle campagne causa l'industrializzazione degli anni sessanta e la migrazione italiana al Nord dell'Italia e al Centro dell'Europa.